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È in tempi recenti che si è tornati a parlare di Annie Vivanti, scrittrice vissuta tra Otto e Novecento, non solo per le sue opere ma anche come eccentrico personaggio femminile. Con tocchi raffinati e precisi questo romanzo delinea l'immagine di una donna forte, dal temperamento originale e dall'irregolare talento, una figura più che mai attuale per la propria capacità di rapido adattamento e di sincretismo culturale. Due furono i punti fermi nella vita di Annie. La figlia Vivien, prodigiosa violinista, e il legame con il caro Orco - Giosuè Carducci - che dall'iniziale passione si trasformò in un profondo rapporto per la vita. Tra alcune estasianti parentesi e molti periodi duri Annie arrivò alla fine dei propri giorni con ammirevole dignità, impegnandosi politicamente, un attimo prima che l'Olocausto potesse travolgerla.